domenica 7 giugno 2009

Identità rubata su eBay, condanna a 4 mesi

Finalmente una bella notizia, e non sarà l'ultima per la cariera del nostro truffatore-ebay Matteo Aldrovandi, infatti presto, ne siamo certi, arriveranno altre "sorprese".
Ringrazziamo L'Espresso per la pubblicazione.

Vigevano, un nuovo processo per il mago di internet

VIGEVANO. Matteo Aldrovandi è stato condannato a quattro mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) per aver rubato l'identità elettronica di una ragazza residente a Cilavegna. Aldrovandi, considerato un genio della truffa su internet, si era procurato una user di accesso appartenente a un altro utente del più grande mercato virtuale del mondo, eBay appunto. Dove Aldrovandi, secondo le accuse, è diventato una specie di spauracchio: perché mette in vendita, con pseudonimi sempre diversi, oggetti che si fa pagare ma che non consegna. In pratica Aldrovandi indice un'asta di un determinato articolo, corredandolo di foto; gli utenti di ebay, tranquillizzati dal feedback positivo, che Aldrovandi ruba insieme con l'identità del malcapitato user, partecipano all'asta, il vincitore che si aggiudica l'articolo procederà quindi con il pagamento. Ma l'oggetto acquistato non arriverà mai a destinazione.

Aldrovandi è noto anche fuori dai confini nazionali: denunce contro di lui sono arrivate dall'Inghilterra e dall'Olanda, d'altronde eBay non conosce confini. L'utente italiano può comprare, senza problema, un impianto hi fi in Germania, l'utente tedesco può fare la stessa cosa in Italia. Ma chi è Matteo Aldrovandi? Ha 27 anni, abita con i genitori in una villetta alla periferia di Vigevano, la madre ha più volte espresso il desiderio che il figlio decida, una volta per tutte, di cambiare vita. Ha 42 denunce per truffa via internet, prima di ieri è già stato condannato. La truffa è un reato che si persegue a querela di parte e non prevede la detenzione. Il tribunale di Vigevano gli ha inflitto una pena di quattro mesi con i doppi benefici. Era difeso dall'avvocato Piercarlo Collivignarelli. Le sue vittime gli hanno dedicato un blog: alcuni lo maledicono, altri cercano di neutralizzarlo pubblicando il maggior numero di dettagli sul suo conto.