Pubblichiamo un interessante articolo apparso su inforete.it che vi invitiamo a divulgare.
Infatti nonostante il processo avviato,e che non sarà l'unico, il nostro MATTEO ALDROVANDI
è ancora su ebay, in realtà non ha mai smesso la sua attività e la reiterazione del reato è all'ordine del giono, denunce alla mano.
Buona lettura e per chi non lo ha ancora fatto, sporga regolare denucia.
Come sempre il nostro invito rimane TOLLERANZA ZERO.
Iniziato il processo al "re" delle truffe.
Ieri (mercoledì 2) la prima udienza: alla sbarra un vigevanese accusato di ben 22 raggiri via web. Entrambi i legali di fiducia hanno rinunciato al mandato, per lui difensore d’ufficio.
Nonostante la giovane età (26 anni da compiere domani, 3 ottobre), Matteo Aldrovandi, residente a Vigevano, da tempo ha accumulato un numero impressionante di denunce per truffe messe a segno via web. Ieri pomeriggio, davanti al giudice monocratico Bruna Corbo, si è svolta la prima udienza del processo che lo vede accusato di numerosi episodi di truffa (ben 22) e sostituzione di persona, in aggiunta alla simulazione di reato ed alla duplicazione abusiva di videogiochi, cd e dvd coperti da diritto d’autore.Ci sarà ben poco da festeggiare domani per Matteo Aldrovandi. Ieri pomeriggio, infatti, l’udienza si è aperta con la rinuncia da parte dei due difensori di fiducia da lui nominati, Enzo Tateo e Federica Casari, con la conseguente nomina da parte del giudice di un avvocato d’ufficio. Presente anche l’avvocato Vanda Cappelletti, del Foro di Como, pronta a chiedere la costituzione di parte civile per due delle presunte vittime del raggiro. Per farlo, tuttavia, dovrà attendere l’udienza del prossimo 24 giugno, perchè è necessario rinnovare l’atto di citazione all’imputato. Con già all'attivo una condanna a 6 mesi (pena sospesa) per truffa via web comminata dal tribunale di Vigevano lo scorso giugno, Matteo Aldrovandi a fine luglio era stato colto sul fatto dagli uomini dell’ufficio Anticrimine del commissariato mentre, a bordo della sua auto in una via periferica della città, con il suo pc portatile aveva agganciato una rete “wireless”, era entrato nel sito e-Bay con un “nickname” falso e aveva iniziato la vendita di ricariche telefoniche, “iPhone” e “TomTom”.Gli agenti gli sequestrano l’auto e anche il computer (nella foto).